Le FAQ: Domande Ricorrenti Mutilazioni Genitali Femminili |
Le MGF vengono perpetrate in 40 paesi, inclusi Italia e Stati Uniti, e riguardano cento venti milioni di ragazze in tutto il mondo, numero che viene arricchito ogni anno da due milioni di nuovi casi. Le mutilazioni sessuali sono comuni a numerosi gruppi: cattolici, musulmani, protestanti, animisti e atei. Ma resta l'Africa ad avere il triste primato di donne infibulate.
MGF In molte lingue locali per indicare le mutilazioni genitali femminili si
il termine "circoncisione" accostando le MGF alla circoncisione maschile. In
realtà circoncisione in questo caso è un termine improprio; significa letteralmente
tagliare intorno/tagliare corto. Invece nel caso della donna non si taglia "intorno"
ma si opera una rimozione parziale o totale di organi essenziali.
Secondo la
classificazione tradizionale di Shendall (1967-77) e di Verzin (1975) esistono
tre tipi di mutilazioni:
La più innocua e di gran lunga la meno praticata è la sunna (parola araba che significa tradizione) consiste nel rimuovere il cappuccio del clitoride, di solito si usa un oggetto tagliente come per esempio un pezzo di vetro o una lametta da barba.
Il secondo tipo è la clitoridectomia vera e propria, chiamata anche tahara purificazione) o khefad (riduzione).
Consiste nella rimozione dell'intero clitoride
e delle adiacenti labbra.
Infine abbiamo l'infibulazione, fra le tre è la più
brutale e violenta.
Il clitoride viene rimosso insieme alle piccole labbra e
parte delle grandi (circa i 2/3).Al termine dell'operazione l'apertura viene
ricucita con una sutura o con spine, lasciando solo un piccolo spazio per il
passaggio delle urine e del sangue mestruale. Quest'ultima operazione è tipica
del Corno d'Africa.
L'infibulazione è conosciuta anche sotto il nome di escissione
faraonica (solo in Egitto viene detta circoncisione sudanese).
L'età standard per praticare le MGF oscilla dai 6 ai 10 anni (anche se ci sono casi di MGF praticati su neonate o addirittura su ragazze adolescenti o in età da marito).
Oltre ad essere uno shock psicologico, le
mutilazioni portano a gravi conseguenze. Le infezioni ai genitali e alle aree
circostanti sono all'ordine del giorno,per non parlare poi di setticemia, shock
emorragico,tetano, ritenzione delle urine,infezioni, sterilità e frigidità sessuale.
Spesso le condizioni sanitarie non sono delle migliori. Nelle zone rurali la
mutilazione viene generalmente pratica da addetti non qualificati (donne anziane
o professionisti della circoncisione) e in condizioni igieniche precarie.
Vengono usati svariati strumenti per l'operazione: coltelli, rasoi, pezzi di vetro (e
nel caso dell'infibulazione spine per suturare).
In questi casi la bambina sa dell'operazione. Quando viene il momento la bambina
viene tenuta ferma da parenti (sempre donne) nella posizione litotomica o anche
seduta. Scopo non far muovere la bambina durante l'operazione. L'operatore si
siede di fronte alla sua "paziente" rivolto verso la vulva della bambina. In
questi casi si corre anche il rischio di trasmettere il virus dell'epatite
o HIV.
Nelle città si è cercato di addolcire
un po' la pratica adoperando l'anestesia. Inoltre le condizioni igieniche sono
migliori rispetto all'area rurale. Le conseguenze sono le stesse, ma è risparmiato
alla bambina il dolore iniziale.
Alcuni sostengono che l'anestesia può essere
nociva. Infatti l'operatrice può incidere in modo più radicale e suturare (in
caso di infibulazione) in modo più stretto del solito approfittando del fatto
che la bambina non percepisce il dolore.
Questa pratica ha origine nell'antico Egitto. Secondo una leggenda gli dei erano dotati di una natura bisessuale, natura che viene ereditata anche dall'uomo. Segni di questa doppia natura sono il prepuzio nell'uomo e il clitoride nella donna. Solo eliminandoli, uomo e donna avrebbero recuperato la loro vera natura. Il clitoride resta comunque uno degli organi umani più demonizzati. Le leggende su di esso sono svariate e curiose. Per molte etnie africane ad esempio era considerato alla stregua di un fallo incompleto che avrebbe danneggiato l'unione sessuale ed un'eventuale bambino. Ma la ragione di tanto chiasso intorno a quest'organo era legato al piacere sessuale della donna. Già gli antichi romani praticavano l'escissione per impedire alle loro schiave di fornicare. In realtà l'escissione nasce come forma di controllo sulla donna. Privata del piacere sessuale, caleranno le possibilità che la donna tradisca il suo uomo. Ma oggi è molto difficile spiegare tutto questo. La pratica è ormai entrata nella tradizione, la si fa senza discussione. In Somalia, uno dei paesi con la più alta percentuale di donne infibulate, per fare un esempio concreto la donna non infibulata diviene automaticamente una fuori casta, un'impura. Le probabilità che una donna non infibulata trovi marito e si inserisca in società sono quasi nulle. In realtà L'escissione non ha un fondamento religioso. Il Corano o la Bibbia non contemplano questa usanza.
Una soluzione per le donne che hanno subito infibulazione può essere la cosidetta deinfibulazione.Si tratta cioè dell'operazione inversa, la cicatrice dell'infibulazione viene riaperta per ingrandire l'orifizio vaginale. Una reale soluzione sarebbe non praticare mai più le MGF e questo lo si potrà fare solo con l'aiuto e la comprensione di tutti.
Tratto da: http://digilander.iol.it/sosmgf/mgf%20info.htm Copyright ©1999 ISD Online. Ultimo aggiornamento : 03 Gennaio 2001. |
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