Le FAQ: Domande Ricorrenti
La Clitoridectomia

ALL’ORIGINE DELLA CLITORIDECTOMIA

L’escissione del clitoride costituisce un rituale di iniziazione presso molte popolazioni e specialmente in quelle che hanno subito l’influsso dell’islamismo. L’uso è frequente in Africa e Asia, ma anche in America Latina e in Oceania. Il rito iniziatico consente l’accesso al mondo degli adulti e rappresenta il controllo che quel mondo esercita sulla sessualità femminile. "Alcuni Autori ritengono che l’estirpazione del clitoride reprima la sessualità della fanciulla che da proprietà comune diventa proprietà del marito: si toglie l’organo più atto a venir stimolato, riducendo cosi’ i desideri della fanciulla .. ella sarà costretta alla monogamia che è contraria alla natura" (Bettlheim B., Ferite Simboliche, Sansono, Firenze 1973). In realtà anche nel mondo occidentale il clitoride non ha avuto vita facile: legato al piacere femminile ha subito lo stesso destino ed è stato spesso ignorato. Zwang fa risalire queste violenze al fatto che: "il clitoride è solo uno sporco organo egoista dal quale l’uomo non trae beneficio alcuno nel coito. Questo permette alla donna godimenti ingannevoli al di fuori dell’amplesso, esso è l’avversario della vagina, quindi nemico dell’uomo" (Zwnag G., La Funzione Erotica, Astrolabio, Roma 1974, Vol.II, pp. 44-45). La clitoridectomia nella forma dell’asportazione chirurgica oppure della cauterizzazione del clitoride, la troviamo praticata fin dall’inizio dell’ottocento in Europa per curare il clitorismo (masturbazione femminile), la ninfomania ed il saffismo. La cura non trovava tutti d’accordo; sembra infatti che "i medici avessero qualche scrupolo a praticare simili interventi per il timore di privare le pazienti di tutte le future sensazioni voluttuose". Tuttavia un medico tedesco, il De Graefe, aveva ottenuto un successo strepitoso mutilando, in Germania, il 20 giugno 1822, una psicopatica di 15 anni. La ragazza infatti, dopo la benefica operazione, sviluppò l’intelligenza a tal punto che " dopo tre anni sapeva parlare, leggere, scrivere e contare..". (Garnier P., Onanisme a seul et a deux, ed. Frères Garnier, Paris 1885, p. 354-355). Il successo di De Graefe aveva confermato precedenti esperienze francesi e la masturbazione femminile fu esposta per quasi un secolo al "rischio" di simili terapie. Gli specialisti del tempo non sembra abbiano avuto alcun riferimento ad ideologie correnti, ne’ il loro riferimento "scientifico" era l’osservazione clinica ed il dettaglio fisiologico: Acton, medico e venereologo inglese, che era fra i sostenitori della clitoridectomia, affermava nel suo trattato sulla "Funzione e disordini degli organi riproduttivi" del 1857: "Come regola generale una donna pudica raramente desidera per sé soddisfazione sessuale. Ella si sottomette al marito, ma solo per fargli piacere e, se non fosse per il desiderio della maternità, preferirebbe di gran lunga essere esentata dalle sue attenzioni" (Marcus s., Gli altri vittoriani, Savelli, Roma 1980, p.48).


Tratto da: http://www.sessuologia.piave.net/settimanale/clitoridectomia.htm
Copyright ©1999 ISD Online. Ultimo aggiornamento : 31 Ottobre 2000.
Torna alla Pagina delle FAQ

Valid HTML 4.01!